05 dicembre 2018
Tecnica e Anima
05 dicembre 2018
QUALITA’, SERVIZIO e INNOVAZIONE
C’e` grande fermento allo stand Cima S.p.A. Metax® al Geofluid: e non puo` essere altrimenti, sono davvero tantissimi i clienti che si avvicendano per vedere le novita`. In particolare e` impossibile non rimanere affascinati dalla gigantessa MP7-1000SHD, la pompa a elevata portata che campeggia allo stand Cima S.p.A. – Metax®. Ma facciamo un passo indietro. Per quanti ancora non la conoscessero, la Metax® e` la Divisione Geotecnica e Petrolifera di Cima S.p.A. che, dal 1987, propone soluzioni diversificate per il settore dell’edilizia specializzata.
Da una costante ricerca e sviluppo e dalla volonta` di sondare il mercato con prodotti che sappiano sfidare nicchie non facili, nasce questa grande pompa con una doppia anima: da un lato si rivolge a pozzi e scavi di vario genere, dall’altro e` perfetta anche per il mondo delle iniezioni e del grouting – con un equipaggiamento diverso nella parte di trattamento per fluido, per rispondere a pressioni elevatissime con portate minori. Ma dallo studio del mondo del grouting, l’aspirazione dell’azienda – ci spiega Simona Di Lorenzo (Responsabile Marketing di Cima S.p.A.) – e` quella di realizzare prodotti che rispondano bene alle esigenze dei clienti e che in qualche modo diventino poi modelli standardizzabili nei processi produttivi, sempre nei limiti di macchine particolarissime quali sono le pompe per cantiere. E certo particolare e` questa nuova MP7-1000SHD, di cui abbiamo potuto approfondirne le specifiche con l’ingegnere Andrea Ramelli (Responsabile tecnico per la Divisione Metax®) che ne ha seguito da vicino la progettazione. Una progettazione che nasce e viene sviluppata da un’idea di Pasquale Triggiani, Direttore della Divisione Metax®.
 
Pressione massima   840 bar
 Portata massima 1450 l/min
 Potenza massima 750 (1020)kW(hp)
 Motore Caterpillar C27 ACERT V12
 Diametro pistoni Caterpillar C27 ACERT V12
 Corsa  7 in
 Aspirazione  4/6 in
 Mandata  2 1/2 in
 Larghezza  2 1/2 in
 Lunghezza  2 1/2 in
 Altezza  2 1/2 in
Cambio automatico Allison
Trasmissione a ingranaggi tramite riduttore ad assi paralleli

«Le idee di base e le specifiche di fondo vengono da Pasquale Triggiani, anima tecnica anche dal punto di vista storico della Metax®. Da quella idea si e` poi realizzata una progettazione piu` in dettaglio, ma l’impostazione generale l’ha data lui grazie alla sua preziosa e duplice competenza: Triggiani ha una formazione particolarissima e un know how tecnico unico, conosce bene sia come viene utilizzata una macchina dall’operatore sia come viene prodotta. Ha un’impareggiabile esperienza di cantiere rispetto a tantissimi teorici che invece non sanno cosa capita alle macchine una volta costruite: grazie a lui davvero l’azienda e` sempre un passo avanti.»
 

Due kit per due ambiti


Come detto in precedenza, la macchina si rivolge a due ambiti principali: pozzi da un lato, iniezioni dall’altro. A seconda del kit di trattamento del fluido la macchina viene gia` equipaggiata e preparata. «Una delle sfide in sede progettuale», spiega l’Ing. Andrea Ramelli, «e` stato trovare il modo di cambiare equipaggiamento senza snaturare la macchina. Grazie a un kit di valvole concepito ad hoc siamo riusciti a far si` che il cambio d’equipaggiamento non diventi qualcosa di particolarmente incisivo: la macchina e` sempre la stessa.» Diversi impieghi, stessa qualita`, privilegiando a seconda della necessita` piu` portata o una maggior pressione. «La pompa garantisce versatilita`: c’e` il kit ideale per fornire pressioni elevate, sugli 840 bar (1500 litri al minuto), che e` l’utilizzo tipico per iniezioni a miscele cementizie ad altissima pressione per stabilizzare terreni, creare colonne, pali ecc. Nell’applicazione prettamente da fanghi, invece, di asservimento allo scavo, si monta un altro kit in modo da privilegiare la portata di fluido che puo` arrivare a tre volte tanto, e la pressione invece e` inferiore (siamo comunque sui 230 bar)».
 

Punti di forza: potenza e compattezza


Una gigantessa? Certo, ma a ben guardare, una volta scoperte portata, pressione e soprattutto potenza, non cosi` grande. Anzi: per essere un gioiello da 1000 cavalli, in realta`, e` davvero compatta. Anche perche´, inutile negarlo, tra le esigenze del cantiere c’e` sempre quella della trasportabilita`. «In quanto a dimensioni abbiamo fatto un buon lavoro: una pompa di questa potenza e` trasportabile in un container da 6 metri.» Grande dunque, ma non troppo.

E la motorizzazione? Cosi` compatta reggera` gli spazi che ormai sappiamo necessari per gli adeguamenti ai motori di ultima generazione? «La macchina in esposizione monta un Cat Tier 2, ma abbiamo studiato certamente come montare un Tier 4 o un Tier 4 Final. In questo seguiamo le esigenze del cliente. Abbiamo realizzato l’intero vano motore in modo che possa essere adattato a esigenze future, come il serbatoio sagomato ad hoc per il carburante, pensato per poterci impilare il serbatoio dell’urea per motori oltre il Tier 5, e in modo da ritagliarci lo spazio che serve per il catalizzatore e gli accessori. L’obiettivo e` andare con le classi di emissioni necessarie richieste dal cliente».
Un’altra novita`, guardandola da vicino, e` nel sistema di trasmissione: rispetto a quelli a catena scelti dall’azienda tradizionalmente, si e` optato per una trasmissione a ingranaggi elicoidali, piu` silenziosa. Nella nuova MP7-1000SHD poi c’e` una doppia possibilita`, come ci spiega l’ingegner Ramelli: «Qui la macchina monta un riduttore commerciale Bonfiglioli ad assi paralleli, che si collega poi al cambio con un cardano in modo da avere piu` isolamento di vibrazioni, meno rumore e anche piu` sicurezza e cambio automatico. Pero` a richiesta c’e` la possibilita` di una trasmissione singola a ingranaggi di produzione nostra. Ovviamente dipende tutto dalla combinata motori e cambio: per esempio il motore di classe di consumi piu` elevato Tier 4 avra` un regime di giri diverso da questo esposto oggi. Ovviamente ogni caso ha le sue particolarita` e le esigenze del cliente sono prioritarie.»
 

Sempre in rete


L’approccio alla meccanica e` certo di ultima generazione: la macchina e` gia` equipaggiata con un sistema di gestione che la rende in tutto e per tutto una macchina interconnessa. Un display dall’interfaccia grafica moderna ne traduce il collegamento in rete: tutte le funzioni sono sempre sotto controllo tramite centralina che permette anche l’interfacciamento sul PC se richiesto dal cliente. Il collegamento puo` avvenire tramite classico cavo, oppure wireless e anche via radio. «Ormai sono esigenze diventate classiche», spiega l’ingegner Ramelli. «Poter scaricare dati, fare diagnostica, data logging, avere sotto controllo tutto quanto riguarda la manutenzione… Online posso vedere subito se c’e` un problema o piu` banalmente controllare i consumi. E` possibile accedere a tutti i parametri: del cambio, del motore, della pompa, vedere pressioni e sovrappressioni, continuita` di lavoro, effettuare operazioni piu` complesse come scaricare i dati di funzionamento in caso servano cicli di lavoro particolari, e poi a valle ci possono essere data logger e altri strumenti.»

Articolo pubblicato sulla rivista specializzata PF n° 4 Ottobre-Dicembre 2018